Lo scorso anno la Sardegna ha pagato caramente la politica Governativa che aveva imposto tasse aeroportuali per i voli aerei, non solo in Sardegna, naturalmente ma l’Isola dipende fortemente dai traghetti e anche di più dai voli aerei che portano i turisti. La tassa aeroportuale, sebbene non fosse alta, ha portato alcune compagnie, prima tra tutte la compagnia aerea Low Cost Ryanair a cancellare le operatività da alcuni scali sardi, tra i quali anche quello di Alghero.
Le conseguenze sono state pesanti, con un calo di presenze turistiche significativo e ripercussioni anche sull’occupazione, evidentemente. Il passo indietro del Governo ha consentito la ripresa operativa sugli scali Sardi riportando sbarchi di turisti sulle località turistiche. La Regione Sarda è pienamente consapevole dell’importanza dei collegamenti aerei per l’economia isolana, tanto che anche in passato aveva messo in atto provvedimenti di incentivo alle compagnie Low Cost per atterrare in Sardegna, cosa che, però, aveva portato l’UE ad aprire procedure di infrazione contro la Sardegna. La Regione sarda ha, quindi, subito tale infrazione dal 2007 al 2016 ed è stata una cosa particolarmente pesante.
Oggi la Regione ha deciso di mettere in campo 12 milioni di Euro per favorire l’operatività aerea sull’isola, facendo ben attenzione a non provocare nuove sanzioni Europee che non ci si può permettere. La somma impegnata servirà a ridurre i costi aeroportuali per creare situazioni che possano incentivare tutti i vettori che lo desidereranno a investire in operatività sulla Sardegna. L’obiettivo è quello di avere voli sulla Sardegna tutto l’anno e non solo nella stagione estiva, per cercare di superare la forte componente di stagionalità dell’economia sarda.
Se si può pensare di avere un collegamento aereo costante, si possono anche studiare iniziative che portino presenze sull’isola indipendentemente dalla stagione, destagionalizzando il turismo e non solo.